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Il Milione - In via in Secula la Bibbia di Marco Polo

2021-10-27 20:03

PREGIATI

LIBRI PREGIATI,

Il Milione - In via in Secula la Bibbia di Marco Polo

LP 1021-G030 La cosiddetta Bibbia di Marco Polo è una copia tascabile 16,5 x 11 cm della vulgata, prodotta in Francia meridionale su pergamena prima d

LP 1021-G030

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La cosiddetta Bibbia di Marco Polo è una copia tascabile 16,5 x 11 cm della vulgata, prodotta in Francia meridionale su pergamena prima della metà del Duecento e affidata a una delle missioni inviate dal pontefice fra il 1244 e gli anni Ottanta del secolo XIII al Khan dei Mongoli per chiedere un'alleanza di cui conosciamo qualche dettaglio nello scambio di lettere conservate dalla cancelleria papale prima a Lione e poi a Roma. Dopo il suo arrivo in Cina, la Bibbia, usata per la predicazione e consunta da questo, come mostra il suo stato di conservazione e alcune delle glosse marginali, rimase in possesso di qualche famiglia altolocata, conquistata almeno dalla preziosità della sua calligrafia e dal suo valore estetico. Passano così circa 4 secoli: un lasso di tempo che fa di questa Bibbia da mano un caso unico nella storia degli scambi fra Cina e cristianesimo latino: nessun altro reperto è arrivato così presto ed è rimasto così a lungo nel Paese di mezzo. Solo qualche decennio dopo l'arrivo dei gesuiti di Matteo Ricci in Cina, la Bibbia venne riconosciuta per ciò che era e collegata - forse proprio a causa delle funzione che il mercante veneziano esercitò nel recapito delle lettere del Khan al papa - alla figura di Marco Polo. Nel 1681 P. Philippe Couplet (1623-1692), missionario in Cina dal 1656 con incarichi diplomatici e collaboratore del gruppo che curò la traduzione di Confucio, viene rimandato dai padri della Compagnia di Gesù in Europa nel tentativo di difendere la pratica dell'inculturazione della fede nella quale i gesuiti si erano distinti. Couplet porta con sé uno dei più famosi convertiti - il p. Michele Shen che passa alla corte di Luigi XIV - e molti libri che offre in dono fra gli altri a Innocenzo XI Odescalchi. A Cosimo III fa dono di varie opere di filosofia e scienza e anche di quel manoscritto della Bibbia che fu presentato come preziosissima reliquia, rimasta a lungo in possesso di un'importante famiglia di Cham Xo (i.e. Ch'ang-shu): era la Bibbia 'di Marco Polo'. Avvolta in un drappo di seta gialla è conservata alla Biblioteca Laurenziana di Firenze in condizioni di fragilità.

L'intervento di restauro, di ricerca e i viaggi della Bibbia tra l'Italia e la Cina, sono stati resi possibili dagli interventi e dai sostegni della Regione Toscana, dell'Ente Cassa di Firenze e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Un'edizione in facsimile dell'intera Bibbia in pergamena,è prodotta dall'Istituto dell'Enciclopedia Italiana, editore unico per la qualità e il pregio di questo tipo di edizioni. L'edizione è accompagnata da un volume di saggi in italiano e cinese che danno i risultati della ricerca e un 'atlante' dell'arte lungo la via della seta fra XIII e XVII secolo. Preziosa è stata inoltre la collaborazione con La Biblioteca Medicea Laurenziana e l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana - Treccani.

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In via in saecula : la Bibbia di Marco Polo tra Europa e Cina / [a cura della Fondazione per le Scienze religiose Giovanni 23.]

Pubblicazione:

[Roma] : Treccani, 2012

Descrizione fisica:

XLIV, XLVIII, 420 p. : ill. ; 24x24 cm

Note:

Titolo anche in lingua cinese.

ISBN:

9788812001040

Autori secondari:

Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII

Fa parte di:

La Bibbia di Marco Polo

Titolo parallelo:

Wanlilu shubainian : lianjie Zhong-Ou de Make Boluo Shengjing.

l Milione è il resoconto dei viaggi in Asia di Marco Polo, intrapresi assieme al padre Niccolò Polo e allo zio paterno Matteo Polo, mercanti e viaggiatori veneziani, tra il 1271 e il 1295, e le sue esperienze alla corte di Kublai Khan, il più grande sovrano orientale dell'epoca, del quale Marco fu al servizio per quasi 17 anni.

Il libro fu scritto da Rustichello da Pisa, un autore di romanzi cavallereschi, che trascrisse sotto dettatura le memorie rievocate da Marco Polo, mentre i due si trovarono in una prigione di Genova.

Rustichello adoperò la lingua franco-veneta, una lingua culturale diffusa nel Nord Italia tra la fascia subalpina e il basso Po. Un'altra versione fu scritta in lingua d'oïl, la lingua franca dei crociati e dei mercanti occidentali in Oriente, forse nel 1298 ma sicuramente dopo il 1296. Secondo alcuni ricercatori, il testo sarebbe poi stato rivisto dallo stesso Marco Polo una volta rientrato a Venezia, con la collaborazione di alcuni frati dell'Ordine dei Domenicani.

Considerato un capolavoro della letteratura di viaggio, Il Milione è anche un'enciclopedia geografica, che riunisce in volume le conoscenze essenziali disponibili alla fine del XIII secolo sull'Asia, e un trattato storico-geografico.

Rispetto ad altre relazioni di viaggio scritte nel corso del XIII secolo, come la Historia Mongalorum di Giovanni da Pian del Carpine e l'Itinerarium di Guglielmo di Rubruck, Il Milione fu eccezionale perché le sue descrizioni si spingevano ben oltre il Karakorum e arrivarono fino al Catai. Marco Polo testimoniò l'esistenza di una civiltà mongola stanziale e molto sofisticata, assolutamente paragonabile alle civiltà europee: i mongoli, insomma, non erano solo i nomadi "selvaggi" che vivevano a cavallo e si spostavano in tenda, di cui avevano parlato Giovanni da Pian del Carpine e Guglielmo di Rubruck, ma abitavano città murate, sapevano leggere, e avevano usi e costumi molto sofisticati. Così come Guglielmo di Rubruck, invece, Marco smentisce alcune leggende sull'Asia di cui gli Europei all'epoca erano assolutamente certi.

Il Milione è stato definito "la descrizione geografica, storica, etnologica, politica, scientifica (zoologia, botanica, mineralogia) dell'Asia medievale". Le sue descrizioni contribuirono alla compilazione del Mappamondo di Fra Mauro ed ispirarono i viaggi di Cristoforo Colombo.

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