EN 1212-088
l Grande dizionario italiano dell'uso (anche GRADIT o GDIU) è un dizionario d'italiano dell'uso curato da Tullio De Mauro, già curatore del Dizionario della lingua italiana per il terzo millennio De Mauro, di cui è considerato l'opera maggiore.
Con poco più di 260 000 lemmi in sei volumi[1] ed ulteriori due supplementi (2003 e 2008), vanta il più esauriente lemmario della lingua italiana dell'uso corrente, cui si accosta (per l'aspetto diacronico) il Grande dizionario della lingua italiana di Salvatore Battaglia.
Pubblicato nel 1999, il dizionario insiste particolarmente sull'uso di ogni vocabolo, di cui si ha, quando possibile, la prima data di attestazione e la fonte.
I lemmi sono divisi in tre categorie principali, in base al loro uso:
parole di massima frequenza (FO), che corrispondono alle 2000 che compongono il vocabolario di base
parole ad alto uso (AU), che sono circa 2750
parole ad alta disponibilità (AD), corrispondenti a circa 2300, le quali, sia pure meno adottate nell'uso, sono a diretto contatto con l'esperienza di ogni singola persona; perciò, di facile comprensione
euro 550.00
The Great Italian Dictionary of Use (also GRADIT or GDIU) is an Italian dictionary of use edited by Tullio De Mauro, former editor of the Dictionary of the Italian language for the third millennium De Mauro, of which he is considered the major work . With just over 260,000 headwords in six volumes [1] and two further supplements (2003 and 2008), it boasts the most exhaustive lemmary of the Italian language in current use, which is approached (for the diachronic aspect) by the Great Dictionary of Italian language by Salvatore Battaglia. Published in 1999, the dictionary particularly insists on the use of every word, of which we have, when possible, the earliest date of attestation and the source. The headwords are divided into three main categories, based on their use: words of maximum frequency (FO), which correspond to the 2000 that make up the basic vocabulary high use words (AU), which are about 2750 high availability words (AD), corresponding to about 2300, which, although less adopted in use, are in direct contact with the experience of each individual person; therefore, easy to understand