QA0122-E123

DAL PONTE, Francesco, il Giovane, detto Bassano. - Secondo figlio di Iacopo e di Elisabetta Merzari, nacque a Bassano (prov. di Vicenza) il 7 genn. 1549 e fu battezzato il 13 dello stesso mese, come annota con tutti i particolari il padre nel secondo Libro dei conti (Muraro, 1982-83, pp. 101 s.). Gli fu imposto il nome di Francesco Giambattista, che rinnovava quello dei primo figlio di Iacopo, Francesco Alessandro, nato il 15 genn. 1547 e morto nel marzo dello stesso anno (ibid., p. 101).
L. Marucini nel 1577 scrive che Iacopo ha un "figlio ammaestrato da lui che non solamente è imitatore diligentissimo del Padre, ma tende a strada di non, solo agguagliarlo, ma superarlo, se Dio li presta vita". "Il più valoroso dei figli di Iacopo" lo definisce nel 1648 (p. 393) il Ridolfi, che può dare più ponderato giudizio restrospettivo, e aggiunge: "fu allevato con ottime istituzioni dal Padre, e negli anni ancor giovanili gli fu di sollievo di molte fatiche". Francesco appare il più dotato dei fratelli, tutti pittori: il suo talento era riconosciuto dallo stesso Iacopo, che nel testamento giudica lui e Leandro "pratichi et pronti nelle inventioni" e la loro "arte bona e perfetta" (Alberton Vinco da Sesso-Signori. 1979, pp. 163 s.) rispetto a quella di Giambattista e Gerolamo.
Tra il 1560 e il 1570, il periodo nel quale Francesco viveva la sua adolescenza, Iacopo raggiungeva una straordinaria padronanza formale e dava vita alle inconfondibili gamme fredde: dunque è in un clima già postmanieristico che Francesco si formò presso quella singolare scuola-bottega che funzionava da quando Francesco il Vecchio le aveva dato inizio nei primi decenni dei secolo, come risulta dal citato Libro dei conti dei Bassano, il secondo di una serie di quattro e unico superstite (Muraro, 1982-83). Precocemente, come era consueto in quei tempi, Francesco dovette applicarsi all'esercizio della pittura: il Verci (17753 p. 154) ce lo rappresenta occupato a dipingere "varj componimenti ideati sul gusto del Padre, e spezialmente di cose rurali e domestiche". Questi inizi, prima del 1570 sono documentati da qualche esempio come quella rara scena "di genere", firmata da Francesco, un Miracolo delle quaglie, individuata dall'Arslan (1960, p. 184) ed ora in coll. privata a Verona, nella quale i riconoscibili interventi di lacopo riportano al periodo 1565-1570.
Per un decennio (1569-1578/79) Francesco lavora col padre, ma il primo dipinto in cui tale collaborazione è attestata e perciò l'arte del figlio ufficialmente riconosciuta, a pari dignità, da Iacopo, è la Predica di s. Paolo (Marostica, chiesa di S. Antonio), sottoscritta dai due nomi e datata 1574: si nota che in essa i due modi di dipingere si assimilano ma non tanto da confondersi, perché Francesco nelle parti da lui dipinte "materializza la levità indefinibile della pennellata paterna" (Arslan, 1960, p. 185). Tra i quadri di tema biblico-pastorale recanti le due firme si ricordano la Partenza di Abramo per Canaan (Berlino Ovest, Staatl. Museen; Bassano, coll. privata), il Cristo in casa di Marta e Maria (già a Greenville, Bob Jones University Art Gallery, ora a.Houston, Blaffer Foundation), il Ritorno del figliol prodigo (Roma, Galleria Doria Pamphili), dove le scene sono improntate dal padre ma descritte con il fare corsivo proprio del figlio.
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The eldest son of Jacopo Bassano and older brother of Leandro Bassano and Gerolamo Bassano, he trained in his father's workshop. Together with him he realized and signed in 1574 The Sermon of St. Paul, for the church of Sant'Antonio abate in Marostica, and in 1577 the Circumcision, for the cathedral of Santa Maria in colle in Bassano del Grappa, preserved in the local civic museum. His works deal mainly with biblical themes. Moving to Venice around 1578, he worked in the construction site of the reconstruction of the Doge's Palace.Hypochondriac and unable to face the death of his father, he died by suicide. In the Gallery of the Academy of Fine Arts in Naples is preserved the work Christ mocked, attributed to him, but with reservations. In the church of Santa Maria della presentazione del complesso delle Zitelle in the Venetian island of Giudecca, the work Presentation of Mary in the temple with the donors Bartolomeo Marchesi and his wife Girolama Bonomo is preserved. In Rome two of his masterpieces are preserved: the Trinity in the chapel of the Holy Trinity in the church of the Gesù and the Madonna Assunta, altarpiece of the main altar of the church of San Luigi dei Francesi. In the Basilica of Santa Maria Maggiore in Bergamo the canvas Last Supper dated 1584-1586