LV0122-G189
Editore : Editions Anrdè Sauret 1974)
Lingua : Francese
Copertina rigida : 129 pagine
Daumier era un maestro caricaturista della metà del 19 ° secolo. Assumendo un ruolo di spettatore, Daumier trovò il modo di criticare l'intera società francese. I suoi sudditi spesso favorivano gli scandali e la corruzione legale del suo tempo. Con la rivoluzione industriale in piena fioritura, le strade parigine del diciannovesimo secolo rimbombavano di nuove tecnologie, sporcizia e avidità.Nel 1848, gli avvocati stavano preparando una costituzione inadeguata per la Francia, e l'aristocrazia stava commettendo omicidi a destra e a sinistra. I laici, con i quali Daumier simpatizzava, erano indignati. Les Gens de Justice era una serie attuale, che esponeva la nazione attraverso la satira alla corruzione degli avvocati e della borghesia. Le vignette di Daumier illuminano lo spettatore su questi uomini resi egoisti e senza principi dalla loro ricchezza e potere apparentemente illimitati. Le composizioni semplicistiche di Daumier e le espressioni figurali e facciali esagerate conferiscono una profondità alle sue opere senza eguali all'epoca, aprendo un dialogo attraverso il quale l'"onnipotente" poteva essere criticato sotto il regno dell'umorismo.
Daumier was a master caricaturist of the mid-19th century. Taking on a spectator role, Daumier found ways to criticize the whole of French society. His subjects often favored the scandals and legal corruption of his time. With the Industrial Revolution in full bloom, nineteenth century Paris streets rumbled with new technology, grime, and greed. In 1848, lawyers were preparing an ill-fitting constitution for France, and the Aristocracy was committing murders left and right. The lay people, with whom Daumier sympathized, were outraged. Les Gens de Justice was a timely series, exposing the nation through satire to the corruption of lawyers and the bourgeois. Daumier’s cartoons enlighten the viewer to these men made selfish and unprincipled by their seemingly unlimited wealth and power. Daumier’s simplistic compositions and exaggerated figural and facial expressions lend a depth to his works unmatched at the time, opening up a dialogue through which the ‘almighty’ could be criticized under the realm of humor.
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